Il nero folletto del ponte
LA STORIA DEL MIO CANCRO
"Ho percorso il ponte; ho superato l'ostacolo; ho saltato l'ultimo gradino;
ho ancorato bene i miei piedi nella terra, come le radici di un imponente albero.
Con la luce o con il buio non fa differenza...ci sono riuscita.
Tu che sei stato li' ad attendere impassibile ogni mia caduta, sorridi per il tuo piccolo successo ottenuto,
mi saluti nell'attesa di rivedermi ancora una volta oppure mi stai dando uno scettico addio.
Non fa differenza che sia giorno o sia notte,
superero' nuovamente qualsiasi ostacolo." ...
Queste sono le parole che mi ripeto quando tento di guardarmi allo specchio, faticando a tenere aperto l'occhio che istintivamente si oppone alla forte luce della lampadina; forzando le palpebre con le dita scruto dentro i miei occhi; cerco quelle piccole linee, puntini neri che il cancro mi mostra al suo ritorno, ogni volta...
Lo immagino come un folletto nero che si prende gioco di me aspettandomi alla fine di un ponte, su un baratro.
Il passaggio tra la vita e la morte che sento vivo bruciare sulla mia pelle è un ponte ondeggiante da attraversare, con tavole di legno sconnesse, alcune mancanti, altre da saltare.
Il folletto tiene saldo nella mano il suo potere, un bastone con un simbolo che non riesco a vedere bene, perché mi ha colpito nell'occhio e mi toglie anche la luce.
Il suo sorriso sembra incoraggiarmi per il primo successo ottenuto, in realtà con un ghigno mi ricorda che è lì e io non posso dimenticarlo; altre volte sussurra soddisfatto vantandosi della propria vittoria perché il suo bastone ha attirato a sé tutte le mie energie divorandole e mi vede cedere passo dopo passo sotto il suo controllo.
Il ponte è circondato dalla foresta; impregna l'aria il profumo del sottobosco, l'odore del legno degli alti alberi con i solidi fusti; sento l'abbraccio delle ampie chiome verso il cielo, i piccoli passi sul suolo, i fruscii tra le fronde; il vento accarezza i miei capelli alzandoli, chiudo gli occhi, apro il respiro...... nell'apparente silenzio suonano per me le foglie il canto della vita, richiamando la mia anima.
Il folletto sicuro di se stesso sorride, io ricambio, guardandolo bene, nella sua intera brutale figura; non sa che quegli alberi sono la mia forza: la connessione al mondo buio con le proprie radici e al mondo luminoso con la loro chioma; in ogni particella scorre la linfa che lotta con me silenziosa.
Il nero folletto non sa che la foresta è il mio nutrimento, il mio vigore ed è quindi circondato da una intensa energia vitale; prendo tutto il mio coraggio, determinata faccio il primo passo sul ponte, scricchiola il legno sotto il peso del corpo... risuona nella mente un unico pensiero, che mi porterà alla vittoria.
(La storia continua, se vuoi leggerla o hai bisogno anche solo di parlare, di confrontarsi o di sfogarti, contattami, ti offrirò il mio sostegno con piacere)
Il mio cancro è un melanoma congiuntivale con infiltrazione profonda della cornea.
Il mio affettuoso abbraccio va ai Prof Gianmarco Tosi dell'ospedale di Siena, Edoardo Midena e Raffaele Parrozzani dell'ospedale di Padova;
senza di loro non sarei ancora qui.
Gli interventi:
- asportazione chirurgica lamellare congiuntiva.
- crioterapie.
- asportazione chirurgica profonda per la cornea.
- chemioterapia.
- brachiterapia (radioterapia con applicazione placca nell'occhio).
- interventi chirurgici generici.
- asportazione chirurgica della congiuntiva.
- trapianti cellule staminali.
- cataratta.
- capsulotomia.
- yag laser.
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